martedì 1 febbraio 2011

Another brick in the wall


Un altro mattone nel muro. Per i vecchietti nostalgici di un rock straordinario come quello dei Pink Floyd, il titolo del post ha un significato molto piu' pregnante di quello della mera traduzione.
Un rock che non ha età, o almeno mi illudo che sia così.
La partita di domenica contro il Cala Moresca di Marano di Napoli è stata bella e vibrante.
Il risultato è stato davvero un altro mattone nel muro. Un mattone non di bellezza, decorativo, ma un mattone solido inserito in muro portante.
Guardando la classifica poteva sembrare facile, ma lo sapevamo che così non era. Il Cala Moresca veniva da un bel girone di qualificazione, aveva perso i primi due incontri, ma contro il Benevento fuori casa, ed in casa contro il Marigliano, un Marigliano ferito dalla sconfitta casalinga contro la nostra squadra, un Marigliano quindi che doveva necessariamente far sua la partita.
Un mattone nel muro, nonostante l'emergenza infermeria. Dobbiamo stringere i denti in questo periodo. Pairone manca alla squadra, manca la sua duttilità, manca la sua esplosività fisica, manca il suo atletismo. Se poi aggiungiamo anche le condizioni precarie di Antonello Marchese, stringere i denti diventa un obbligo.
La partita di domenica ha visto nuovamente il pacchetto dei piccoli, in particolare Palazzo e Durante, avere un qualcosa in più. Anche Marino è stato decisivo, aveva iniziato maluccio, ma poi si è ripreso alla grande.
Bella prova del Cala Moresca, un Fletcher molto bravo, ha segnato 31 punti, ha preso rimbalzi, è stato sempre nel vivo della partita. Bravi tutti i suoi compagni, dal marocchino Nelson (nel post di presentazione avevo detto che era americano, scusate dell'errore), a Pedemonte, ad Altamura, a De Simone.
A meno di un minuto dalla fine dell'incontro sono passati avanti, solo la determinazione di non voler sfigurare davanti al proprio pubblico, un Palazzo determinante nell'ultimo minuto per la sua intensità, un pizzico nemmeno tanto piccolo di fortuna, hanno permesso di portarci di nuovo avanti e finire vittoriosi l'incontro.
Un altro mattone nel muro.

P.S. del 2 febbraio. Come un allocco sono caduto in uno scherzo fattomi da un buontempone che gioca in squadra. Nelson è americano, come avevo ben detto nel post di presentazione, non marocchino.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Costruiamolo questo muro,alto quanto la vetta.

Anonimo ha detto...

'nfront' u mur' l'avita pigliaaaaaa!!!