domenica 8 novembre 2009

Carattere


Ottima partita quella giocata dai nostri ragazzi. Non era facile giocare senza Kreiber, Visceglia, Durante. Senza dimenticare Pernice che anche se gioca poco, i minuti fatti in campo sono stati sempre intensi e ben giocati.
Un macigno ricadeva sulle spalle di Giovanni Genovese, ed il nostro Giovanni il macigno lo ha preso sulle spalle e lo ha portato sul traguardo della vittoria.
Non era facile avere la responsabilità di sostituire Kreiber, ma Giovanni è entrato in campo subito determinato e pronto a cogliere le sue occasioni (i 5 punti segnati tutti nel primo quarto), anzi direi che la fortuna non è stata dalla sua parte: alcuni tiri fatti al momento giusto, ben tirati, sono usciti perché non era giornata.
Se parliamo di sfortuna però il premio va a Filippo Ragazzo, appena entrato all'inizio dell'ultimo quarto, è caduto male, su una caviglia ed ha dovuto subito abbandonare il campo di gioco.
In bocca a lupo.
Bravi tutti, Acito con la sua regia, Galindez, che sembra avere un conto in sospeso con il Nola, Palazzo immenso nei suoi recuperi, nelle palle rubate, nella difesa asfissiante. E' da ringraziare anche perché si sta sacrificando, giocando in un ruolo che non è il suo.
Femminini unico vero lungo, ha preso tanti rimbalzi, fatto 5 o 6 stoppate spettacolari. Ed è un grande giocatore perché quando sbaglia, non se la prende con gli altri ma con se stesso (ogni riferimento non è puramente casuale....)
La cosa che più mi sorprende, piacevolmente sia chiaro, e che la nostra squadra che notoriamente è a trazione anteriore, ora, in emergenza per le sconfitte subite, per le assenze importanti, sta mettendo in campo una difesa arcigna, non fallosa e molto efficace.
E' vero, le ultime due partite vinte erano in casa, ma far segnare solo 105 punti (di cui 3 sulla sirena) è un buon, anzi ottimo segno. Per la cronaca, la Costiera Amalfitana ha perso ad Arzano, ma ha segnato 78 punti. A Senise 28 in meno.
Domenica impegno come si dice nel gergo sportivo proibitivo, contro la capolista Monte di Procida. Saremo ancora decimati ma lo sappiamo, nelle difficoltà ci trasformiamo.

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