Nicola Martinelli è stato un grande uomo di sport, prima nel Potenza Calcio, non quello delle retrocessioni spesso non sportive, ma in quello della serie B, traguardo raggiunto negli assi sessanta e mai ripetuto, il calcio della serie B che perfino uno come mio padre, che lo sport lo considera una perdita di tempo, ha seguito, tanto che mi racconta ancora di una grande partita fatta a Napoli, quasi con le lacrime agli occhi.
Poi aveva aiutato la nascita della Polizia Municipale Volley, dove ha trovato la sua passione sportiva, coltivando questo amore per più di trentanni, contribuendo ai tanti successi della società potentina. Il suo contributo alla crescita di intere generazioni di pallavoliste è stato incommensurabile, diventando quasi uno di famiglia. Zio Nicola, per tante atlete era diventato. Zio Nicola è stato esempio inimitabile del vero uomo di sport, mosso dalla passione, dall'impegno.
A questo grande uomo è dedicato un premio. Lo svolgimento della premiazione era previsto inizialmente per il 24 marzo, ma per quella giornata l'ospite d'onore della serata, Massimo Barbolini, allenatore della nazionale di pallavolo femminile, era impegnato nei sorteggi dei mondiali.
La manifestazione è stata quindi spostata a giovedì 7 aprile (ore 17,00 Potenza presso l'Hotel Vittoria). Tre sono i premiati, Orazio Colangelo (associazione Culturale Lucania di Parco tre Fontane, che è un quartiere di Potenza) che io ricordo calciatore tutto impegno alla Gattuso, Amleto Davide Carrieri, allenatore del New Volley Genzano, ed il nostro presidente, Mario Totaro.
Ebbene sì, è con vero orgoglio che ho scritto questo post, per me potentino ma senisese d'adozione, sapere che un premio dedicato ed intitolato ad un grande uomo di sport come Nicola Martinelli, sia destinato a Mario Totaro, presidente con il quale ho almeno 3 accese discussioni settimanali, mi fa' felice, quasi (scusate se esagero) mi commuove.
E' un riconoscimento a chi, in questo paese non grande (nemmeno piccolo), fa' dello sport una missione, perché ricordo a tutti, non c'è solo la prima squadra, quella che ci porta sui giornali, ma anche l'attività giovanile e di minibasket. Attività che è anche maestra di vita, che allontana i nostri ragazzi e bambini da strade diverse, alle volte sbagliate.
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1 commento:
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